[Quest] La Voce del Silenzio

Area PvP (Player VS Player), qui la lotta è inevitabile.

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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #0 della Pagina da Near_10 » 20/05/2016, 16:43

Le mie parole risuonarono nell'aria, il pubblico davanti a me venne spiazzato da quelle parole, probabilmente non si sarebbero mai aspettati una dichiarazione del genere, né le persone di Toroa né tantomeno i marines. Si trattava, però, della pura verità, in cuor mio sapevo di aver fatto la cosa giusta.
Mary si schierò subito dalla mia parte, fortunatamente avevo ancora qualcuno su cui contare fino alla fine, aspettai le reazioni degli altri.

Il brutto omone davanti a me rimase molto esterrefatto, ma la cappa che portava in spalla deviò i suoi pensieri, mi porse la mano chiedendo di consegnargli Azrael sottolineando la sua pericolosità, e che avrebbe chiuso un occhio sul fatto che fossimo pirati, Apollo attraversò un momento di preoccupazione seguito da diversi sbalzi d'umore che lo portarono a sorridere, successivamente tornò serio.

" Quel tizio ha problemi, l'ho sempre pensato, prima o poi mi darà sui nervi. "

Il resto del pubblico cercò di disinteressarsi guardando a terra, fischiettando e mettendosi le mani dietro la schiena, non fu facile per loro contrastare i salvatori della situazione, e non lo fu nemmeno per l'alto ufficiale lì davanti.
Improvvisamente Sherry, che per tutto il tempo si confidò con i suoi compagni, si frappose tra me e l'omone proferendo parola.
Chiese a tutti di darci una possibilità di esporre le nostre motivazioni, i motivi per cui fossimo disposti a proteggere quell'essere di Az.
Alla fine l'ufficiale venne persuaso, e lasciò la parola a me e Mary, mi rivolsi a Sherry con un cenno d'assenso. A gran voce iniziai a parlare.

<< Grazie per l'attenzione Lophelia, anche se non credo che la situazione possa peggiorare ulteriormente. Si, siamo pirati e non gli eroi che credevate che fossimo, questo non sta a significare che verremo a saccheggiare i vostri posti preferiti, a fare del male alle vostre più care persone, e non significa che un giorno non mi potrete offrire qualcosa ad un'osteria, lo apprezzerei molto. >>

Rifiatai qualche secondo sorridendo.

<< Siamo giunti in quest'isola per motivi vari, sicuramente eravamo come voi all'insaputa di tutto questo, fatto sta che ci siamo trovati a combattere per difendere tutti voi volontariamente, e sottolineo quest'ultima parola. Non appena sbarcai su quest'isola, incontrai una persona, ridendo e scherzando mi sono ritrovato ad essere un suo messaggero, il mio compito era quello di consegnare un certo oggetto ad una determinata persona, gli diedi la mia parola, e non volli assolutamente tradire la sua fiducia, io pago sempre i miei debiti.
La mia missione mi portò su questa nave mostruosa, e in quell'occasione cominciò il putiferio, riuscii comunque a consegnare l'oggetto, ma non mi fermai dopo averlo fatto, volli affrontare la situazione evitando che essa causasse problemi generali. Alla fine del viaggio incontrai questo lumacofono, Azrael, lui era la causa di tutto, ma dopo aver combattuto e ascoltato i suoi discorsi riuscii a carpire i motivi che lo spinsero a fare ciò. Azrael si rivelò essere il figlio della persona che mi affidò la missione, questo lumacofono ha smarrito la retta via per qualche momento, e si ritrovò a compiere azioni pericolose per l'incolumità altrui, io ho compreso i suoi precedenti, e sono pronto ad offrirgli una seconda possibilità, o meglio, sarà il suo mentore a farlo.
Parlo per voi genitori, come vi comportereste se vostro figlio perdesse per qualche momento la testa causando danni? Non cerchereste di aiutarlo? Magari lui non cercherebbe di distruggere un'isola, o di controllare psicologicamente individui, e neppure di uccidere persone, ma avrebbe i suoi motivi per farlo.
Per rispetto del mio amico, e per non tradire la sua fiducia, ho deciso di riportagli il figlio smarrito, in modo che voi non possiate fargli del male per quello che ha fatto, ci penserà lui.
Non cercherete di farmi cambiare idea, e non mi fermerete neanche, non sono un eroe e non conosco bene le buone maniere. Non voglio essere adulato e salutato come un salvatore. Quest'occasione mi ha portato a combattere per voi, ma questo non fa di me un paladino, sia chiaro. Non mi fanno paura le cappe che portate sulle spalle, nè tantomeno l'essere in inferiorità numerica, se non comprendete ciò che dico sarete miei nemici, e sputerò fuoco su chiunque voglia intromettersi. >>


Dissi tutto guardando negli occhi l'omone brutto, era lui l'uomo da convincere. Detto ciò rimasi in silenzio, non ebbi nient'altro da aggiungere, tralasciai alcuni dettagli, ma il filone della mia storia era stato esposto, confidai nelle mie capacità oratorie e sperai che qualcuno capisse, nel caso contrario, qualcuno si sarebbe fatto male.

" Io non sono un eroe, io non sono un eroe... IO NON SONO UN EROE "
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #1 della Pagina da ErFoxi » 23/05/2016, 12:52

La situazione ci era sfuggita di mano, il caporale dei marine aveva reagito alle nostre parole esattamente come ci si poteva aspettare, io che speravo in un lieto fine rimasi molto delusa.
Grazie all' intervento di sherry avevamo guadagnato del prezioso tempo, ma cosa fare? Sarebbe stato quasi impossibile fuggire visto l' enorme folla che ci ostruiva il passaggio e stavamo di fronte ad almeno una decina di marine da fronteggiare, un po troppi per noi due soltanto, Azarel era troppo malconcio per intonare la sua melodia, quindi non ci restava che il dialogo per uscirne fuori.

<< Pensate davvero che la soluzione a tutto sia imprigionare questo lumacofono, nessuno pensa mai a cosa possa aver scatenato tutto questo pandemonio, al motivo per cui lui lo ha fatto, Azarel è un essere umano come tutti noi, anche se è in un corpo da lumacofono, ha dei sentimenti e può sbagliare, si è fatto trascinare da sentimenti negativi ed ha fatto cio che ha fatto, tuttavia penso che se fosse stato capito e compreso questo non sarebbe mai accaduto, e chi meglio di me e N può comprendere il suo animo per far si che ciò non succeda più?
E se poi proprio non ci riuaciamo possiamo sconfiggerlo di nuovo, lo abbiamo già fatto mi pare, invece voi cosa fareste? Lo rinchiudereste e tratterete come un mostro? Alimentando ancora di più questo odio irrazionale in lui? Azarel deve essere compreso non combattuto e noi lo faremo. >>


Aggiunsi infine alle già importanti parole dette da N, ora la palla passava nelle mani dell' ammiraglio, i nostri destini e quello di azarel dipendevano dalle nostre parole e dal suo cuore di marine.
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #2 della Pagina da DeathBeat » 27/05/2016, 10:55

Armstrong rimase fermo ad ascoltare le parole di N e di Mary. Tutte, senza perdersi nemmeno una sillaba. Parole molto belle, perché rappresentavano perfettamente ciò in cui i due pirati credevano davvero, e che scatenarono evidenti reazioni emotive in molti di coloro che ascoltarono, non ultimi Steen e i suoi amici, che le assaporarono con palese coinvolgimento. L’unico a non venirne affetto in alcun modo sembrò proprio il tenente della marina, nella cui espressione seriosa e severa non si scorse alcun addolcimento durante tutti quei bei discorsi. Quando finalmente i pirati gli resero la parola, lui non riuscì a trattenersi.

Armstrong: “Pfff… pfahahahahahah!”

Scoppiò in una rumorosa risata che nessuno si aspettava, poi chiese retoricamente, con un tono in apparenza arrogante.

Armstrong: “Finito? Tutto qui?”

Si portò una mano alla nuca, cominciando a grattarsi il retro della sua testa pelata.

Armstrong: “Sapete, sebbene io abbia acconsentito alla richiesta di ascoltare le vostre ragioni, in verità devo confessare che mi sento sempre a disagio quando mi ritrovo coinvolto in certi discorsi… in casi come questi non si dovrebbe perdere tempo a spiegare le motivazioni delle proprie azioni, ma si dovrebbe agire e basta, senza esitare né pensare due volte, un po’ come quando vi siete catapultati in cima a quella torre, o come anche ora, in cui siete pronti a difendere la vostra libertà con le unghie e con i denti. Così si eviterebbero tanti imbarazzi. Le parole non mi sono mai parse in grado di tenere il passo dei fatti materiali, è difficile far valere le proprie ragioni solo con esse… almeno io la vedo così. Che volete farci, sono un tipo all’antica, un ufficiale d’azione, non da scrivania, preferisco le mani alla lingua.”

Sentenziò, sgranchendosi le braccia e le dita. Ironico come si stesse dilungando così tanto con le parole proprio per esprimere quel concetto. Intorno a lui si potevano notare molte espressioni interrogative, nessuno sembrava capire bene dove volesse andare a parare.

Armstrong: “Se voi siete pirati, e basate le vostre azioni sulla vostra natura, senza voler essere eroi, sappiate che io sono un marine, e nemmeno io cerco elogi o onori, ma agisco in base a quelli che sono i principi della Marina. La gloria la lascio a chi ha tempo da perdere per adagiarsi sugli allori. I marines sono i nemici dei pirati, questo non cambierà mai. Mi spiace, ma non si sgarra di fronte alla giustizia, al rischio diventare impopolare, da ufficiale della Marina non posso permettervi di fare di testa vostra.”

Concludendo quel discorso piegò le gambe e gonfiò i muscoli delle sue possenti braccia, preparandosi a combattere.

Armstrong: “Lasciamo quindi che siano i fatti a parlare. Se davvero credete a ciò che avete detto, dimostratemelo.”

Dalla folla alle sue spalle si sollevò un intenso parlare e protestare. Armstrong si voltò di nuovo lanciando un secondo sguardo assassino, ancora più inquietante del primo, quasi volesse dire “se non state zitti ce n’è anche per voi!”. Poi tornò a puntare i due pirati, rimettendosi in posizione d’attacco, con i muscoli tesi come corde di violino. Proprio quando sembrava che stesse per scattare in avanti e sferrare la sua offensiva, di colpo il marine si bloccò, cominciando a guardarsi le mani.

Armstrong: “Un momento, sono disarmato! Uomini, dov’è il mio bazooka?”

Disse, assumendo un tono e un’espressione stranamente ebeti per un uomo come lui, tutto d’un pezzo, che stonavano nettamente con l’impressione che fino a quel momento aveva dato.

Alle sue spalle si levarono diverse voci di marines: “… Non saprei, credo di là.” - Disse uno, indicando un punto lontano - “A me pareva d’averlo visto da quella parte invece” - sentenziò un altro – “Ma no, era lì!” – un altro ancora.

Armstrong: “Accidenti, non posso combattere senza. Dobbiamo dividerci e cercarlo! Avanti uomini, disperdetevi e recuperatelo!”

Urlò ai suoi sottoposti, che iniziarono a correre in tante direzioni diverse, facendosi strada tra la folla. C’era un qualcosa di grottescamente comico in quella scena.

Armstrong: “Voi! Piratucoli! Non crediate di averla scampata, tra poco riceverete una bella lezione!”

Urlò il tenente, puntando l’indice verso Mary e N. Poi si rivolse al vice presidente della Doskoi Panda.

Armstrong: “Apollo, sbaglio o aveva detto di avere un’imbarcazione personale già pronta a partire per la costa?”

Apollo sembrò sorpreso di sentirsi rivolgere quella domanda, ma senza esitare troppo rispose continuando a sorridere come uno scemo.

Apollo: “Certo, la Panda Puppy, un gioiellino a quattro posti dotato di un motore interno, un vero bijoux! Ha una scarsa autonomia ma è davvero una scheggia, ci vuole un attimo ad arrivare a Toroa con quella!”

Armstrong: “Bene.”


Rispose il tenente, per poi tornare a puntare il dito contro i pirati.

Armstrong: “Io devo allontanarmi un attimo, la barca si trova da quella parte.” - Indicò verso nord, la stessa direzione da cui arrivavano le altre imbarcazioni – “Che non vi venga in mente di prenderla e andarvene! Le navi dalla costa non sono ancora arrivate, quindi non avrei alcun mezzo per inseguirvi!”

Così dicendo si voltò e corse via, tra lo sgomento dei presenti. Un po’ ovunque si vedeva ora gente sghignazzare divertita. Dopo un po’ Sherry disse a Mary e N.

Sherry: “Ehm… Sarà solo una mia impressione, ma credo che il suo fosse un modo un po’ contorto per dirvi di prendere quella barca e andarvene via prima che lui torni.”

Steen: “Già, ahah… che tipo. Non credo che abbia davvero voglia di combattere, ma da marine non può nemmeno appoggiarvi in maniera diretta. Cosa avete intenzione di fare?”


Per arrivare alla Panda Puppy sarebbero dovuti andare a nord, facendosi strada tra la folla che non sembrava comunque intenzionata a ostacolarli. Il proprietario dell’imbarcazione, Apollo, non disse nulla, ma dalla sua espressione si capiva che non aveva nulla in contrario a prestare il suo conclamato gioiellino ai pirati.

- A voi la scelta.
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #3 della Pagina da Near_10 » 01/06/2016, 20:28

Passò qualche attimo di silenzio prima che l'omone rispose ai discorsi di me e della mia compagna Mary.
Successivamente le nostre orecchie vennero raggiunte da una sonora e lunga risata da parte del tenente. Fu l'unico a reagire in quel modo, tutti gli altri ascoltatori parevano essere stati colpiti in qualche modo, ma il marine no, rise spudoratamente.

Dopo qualche secondo di euforia, l'omone si rivolse a tutti dicendo che non avrebbe mai lasciato due pirati liberi, nonostante avessero delle buone motivazione, disse di essere un tipo d'azione e non da scrivania, ovvero pensava che i fatti rivelassero tutto. Finalmente qualche uomo che la pensa come me, ero pronto a fargli capire le mie motivazioni a suon di colpi, e perchè no, sicuramente uno mi avrebbe dato soddisfazione, quel tipetto iniziava a darmi fastidio.

Mi preparai al combattimento mettendomi in posa, anche lui fece lo stesso, ma al momento dell'inizio, iniziò a voltarsi da tutte le parti cercando il suo prediletto bazooka, senza di esso non avrebbe potuto combattere.
Guardò in ogni angolo ma non lo trovò, si rivolse ai suoi uomini, ma nessuno l'aveva visto, alcuni consigliavano diverse direzioni. Il tenente mandò i suoi uomini a cercarlo e successivamente si diresse anche lui. Prima di compiere l'azione ci rivolse delle ultime parole, ci allarmò di non muoverci da lì e chiese ad Apollo se fosse vero che avesse lasciato un'imbarcazione sulla costa adiacente, quest'ultimo confermò il tutto, e alla fine l'omone ci ammonì di non prendere quel progetto della Doskoi per andare a Toroa.

" Tutto molto strano, non so se se ne sia accorto o meno, ma ci ha indirettamente chiesto di scappare con quell'imbarcazione, magari ha intenzione di lasciarci andare, quali sono le sue intenzioni? Boh... sarà meglio sfruttare l'occasione... "

Anche Steen e Sherry confermarono le mie ipotesi, quindi l'alto ufficiale ci avrebbe lasciati andare, ovviamente non avrebbe potuto far vedere alla gente le sue intenzioni, era comunque un importante marine, fui comprensivo e colsi l'occasione. Rivolsi la parola e un cenno di ringraziamento al tenente.

<< Ok, spero di incontrarti di nuovo, magari la prossima volta combatteremo... Dai Mary possiamo proseguire, Steen, Sherry che ne dite di unirvi a noi? Apollo ha detto che la barca ha quattro posti, potreste darci una mano a manovrarla... >>

Successivamente guardai Apollo ma anche lui non sembrava avere nulla in contrario a prestarci il suo gioiello, lo salutai con la mano.
Mi diressi camminando a Nord, dove avrei potuto trovare l'imbarcazione, passando a testa alta attraverso la folla.
Ultima modifica di Near_10 il 01/06/2016, 20:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #4 della Pagina da ErFoxi » 08/06/2016, 22:55

La situazione ci stava sfuggendo letteralmente di mano, il tenente della marina non aveva nessuna intenzione di lasciarci andare, ed anzi era intenzionato a fermarci con tutte le forze, ma poi accadde una cosa inaspettata, il suo comportamento cambiò, ci stava indirettamente dando la possibilità di fuggire con la barca di apollo, oppure era veramente tonto come alcune barzellette dipingono gli ufficiali della marina...


Questo non ci era dato sapere, ora dovevamo solamente approfittarne e fuggire, il mio compagno aveva capito perfettamente la situazione e propose a srerry e staan di seguirci nella fuga.

Yuri << Non credo vogliano seguirci, si sono appena riuniti e non sarebbe giusto separarli dai loro compagni. >>

Se le mie sensazioni fossero state giuste li avrei salutati calorosamente assaporando il giorno in cui avrei suonato di nuovo con loro, questa volta dalla stessa parte.
Quando delle persone sono unite dalla passione della musica non possono mai essere veramente nemiche, nella loro anima scorrono le note della musica, soave alleata e passione che lega insieme tutti i cuori in un solo eterno battito.

Felice che tutto fosse finito bene ero pronta a seguire N in quella che probabilmente era la fine di questa tappa, ma che segnerà l' inizio di un avventura senza fine, per errere la migliore musicista del mondo ne dovevo fare di strada...
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #5 della Pagina da DeathBeat » 17/06/2016, 0:12

I due pirati decisero che era il caso di andare via, approfittando dell’occasione fornitagli da quel marine che in fondo non era poi così cattivo. Tuttavia N, desideroso di rimanere in compagnia di quelli che erano stati i compagni di quella avventura, offrì a Sherry e Floyd i due posti rimasti liberi sulla barca, mentre Mary era riluttante al separare il gruppo che finalmente si era riunito, e ciò che seguì le diede ragione. Infatti, dopo che i musicisti si furono consultati fra di loro, Steen si fece avanti.

Steen: “Ti ringraziamo profondamente della proposta N, ma è come ha detto Mary, è meglio che noi sei rimaniamo qui insieme.”

Sherry: “La nostra avventura finirà qui, su questa nave palcoscenico, il luogo che più ci si addice. Voi siete pirati, andate, partite, trovate Fidelio, ricongiungetelo col suo allievo.”

Aggiunse Sherry.

Sherry: “Anche se ammetto che mi sarebbe piaciuto conoscerlo… ma forse è meglio così.”

Sorrise. Fu allora che i due gruppi cominciarono a dividersi, e i pirati e i musicisti si salutarono calorosamente.

Velvet: “In fondo è stato bello, dovremmo rifarlo qualche volta. Magari con meno botte.”

Noyport: “In bocca al lupo, siate prudenti.”

Nyman: “Cavolo, odio questi momenti, su, perché non rimanete qui?… ah, giusto, l’energumeno altro due metri…”

Noyport: “Ehrm…”


Noyport, che rispondeva perfettamente a quella descrizione, lo guardò molto storto.

Nyman: “Ops, scusa, eheh.”

Iron Mercury: “Se dovesse tornare con cattive intenzioni ci penseremo noi a sistemarlo!”


Infine guardarono tutti Azrael. Di certo non potevano ignorarlo dopo tutto quello che aveva fatto loro. Sembrava che si sentissero in dovere di dirgli qualcosa, ma non sapevano nemmeno loro bene cosa.

Steen: “Abbi cura di te.”

Sentenziò in fine Floyd, rompendo quel momento di imbarazzo. Era il momento di separarsi.

Sherry: “Non so se avremo l’opportunità di incontrarci di nuovo, ma vi auguro tutto il bene possibile, e vi ringrazio. Non per qualche vostra presunta azione di eroismo, ma semplicemente per essere stati voi stessi, e per avermi reso partecipe di questa avventura. Per quanto breve e a tratti dolorosa, è stata un’esperienza emozionante. Grazie!”

In quel modo salutò i due pirati, abbracciandoli entrambi con estremo calore. Poco dopo i pirati si avviarono verso la barca, tra molti saluti, anche del pubblico, mentre Apollo ricambiava il saluto con una mano. Ne avevano passate di tutti i colori quella sera, e finalmente stavano per lasciare quella strana nave meccanica.

Non ci volle molto per raggiungere al luogo indicato dal marine. Lì trovarono l’imbarcazione di cui aveva parlato Apollo, una barca dal design aerodinamico e aggressivo vagamente rassomigliante a quello di uno slanciato motoscafo, decorato da una polena dalla forma di una testa di cucciolo di panda che sorride, che a dire il vero stonava alquanto con tutto il resto. Si trattava sicuramente della famigerata Panda Puppy. I due salirono a bordo. Quell’aggeggio presentava un piccolo timone per controllare la direzione di regata e due pedali per regolare la velocità, uno accelerava, l’altro frenava, abbastanza semplice. Dopo aver premuto il pulsante d’accensione sfrecciarono verso la costa a gran velocità.

Intanto sulla nave il tenente Armstrong era tornato dove aveva lasciato i pirati, con in mano il suo enorme bazooka.

Armstrong: “Eccomi qui finalmente, sono pronto! Su, fatevi avanti!... Ehi, ma dove sono finiti?”

Disse, continuando a recitare la scenetta in maniera pessima. Intorno a qualcuno scappò una risata. Fu Apollo ad assecondare il marine, tenendogli elegantemente il gioco.

Apollo: “Mi spiace, mister Armstrong, ma con un gesto di estrema vigliaccheria i pirati se la sono svignata mentre lei era via.”

Armstrong: “Accidenti! Beh, c’era da aspettarselo, un pirata resta sempre una pirata. Vuol dire che li prenderò più tardi, quando saremo a terra.”


Disse, schioccando le dita con disappunto.

Apollo: “Pare proprio che ora sia finalmente tutto concluso, e non solo in apparenza. Quali sono le vostre intenzioni? Cosa volete fare d’ora in avanti?”

Chiese con calma ai musicisti, avendo intuito che qualcosa bolliva in pentola.

Steen: “Abbiamo intenzione di ricominciare da dove avevamo lasciato, ma allo stesso tempo vogliamo creare qualcosa di nuovo.”

Apollo non sembrava del tutto rassicurato, i passati dissapori con Steen erano ancora vivi nella sua mente.

Apollo: “Credo di comprendere, ma lei è davvero convinto di volere questo, mister Floyd?”

Steen: “Sì, stavolta sì. Questo lungo periodo passato lontano da tutto mi ha dato tempo di pensare, di riflettere sugli errori del passato, e su ciò che voglio dal mio futuro. Per gran parte della mia vita non sono stato una buona persona, ora me ne rendo conto. Non ero un ladro, non ero un assassino, non ero un imbroglione, ma questo non basta per essere dei buoni esseri umani. Vivevo in maniera scellerata, senza un perché, senza curarmi degli altri, senza passioni o veri legami. La mia vita era un passivo e vuoto trascinarmi attraverso i palcoscenici senza alcun amore verso ciò che facevo, eppure ero sempre sotto i riflettori, tutti mi guardavano, tutti mi ascoltavano, tutti mi adoravano, e mi importava solo di quello, di essere il centro dell’attenzione, perché ciò mi dava la sensazione di valere qualcosa, di starmi realizzando nella vita, d’essere in contatto con gli altri, cose che mi galvanizzavano, pur trattandosi di legami vuoti, eterei, ero un vuoto contatto tra vuoti. Probabilmente sono proprio queste le espressioni peggiori del male, quelle che passano inosservate, in ombra, e finiscono per incancrenire il mondo intero.”

Apollo: “Parole molto sagge, ma mi capirete se faccio fatica a fidarmi. E’ difficile credere che vengano fuori proprio da lei.”

Steen: “Comprendo lo scetticismo, non chiedo di essere perdonato così, di punto in bianco, ma ci tengo a chiarire tutto. Il fatto è che non voglio più vivere in maniera vuota, specialmente adesso che ho qualcuno con cui condividere qualcosa.”


Disse, volgendosi verso i suoi amici, che gli si avvicinarono.

Apollo: “Oh…”

Borbottò il vice presidente della Doskoi, portandosi una mano al mento, valutando le opzioni. Intanto Lophelia avanzò, cominciando a fare la voce grossa con Parnassius, ben sapendo che la parola della beniamina del pubblico per lui valeva più di quella di chiunque altro.

Sherry: “D’ora in poi saremo un gruppo, non si ammettono repliche. Se vuole si opponga pure, vorrà dire che la mia e la sua strada si separeranno qui.”

La cantante pareva inamovibile. Apollo abbandonò il suo atteggiamento dubbioso, ridacchiando.

Apollo: “Fufufu! Oppormi? E perché mai dovrei farlo? Anzi, insisto perché continuiate a suonare insieme! Stasera tutti quanti hanno sentito la vostra musica, e tutti quanti, me incluso, la reputano qualcosa di sensazionale! Aggiungerci poi anche la voce di Lophelia sarebbe la perfezione assoluta!”

Dal pubblicò partì un’ovazione ad accompagnare quelle parole, mentre i musicisti si scambiavano sguardi soddisfatti.

Sherry: “Bene, allora a nessuno dispiacerà se concludiamo questa serata nel modo che più le si addice.”

Mentre così parlava, la ragazza impugnò un lumamicrofono, mentre i suoi compagni impugnavano i loro strumenti.

Sherry: “Suonate più forte che potete ragazzi, devono sentirci tutti, Mary, N, Azrael, gli abitanti dell’isola di Toroa, anzi, anche delle isole vicine, persino Remisol, tutti quanti!”

Urlò, incitando i suoi compagni, poi cominciò a parlare nel microfono, rivolgendosi al pubblico.

Sherry: “Signore e signori, è stata una serata movimentata, ma mi auguro che abbiate ancora qualche energia in corpo, perché non è finita! Li avete già ammirati da lontano, ma permettetemi di presentarli di nuovo: allo spiralarco… Iron Mercury! Al polipsofono… Noyport! Al cicloforte… Nyman! All’aerodendro… Velvet! Alla crucitarra… Summersteen! E la voce sono ovviamente io… Lophelia!”

Ci fu un’ovazione ad ognuno di quei nomi.

Sherry: “Questa canzone la dedichiamo a due persone speciali che ci hanno appena lasciato per proseguire la loro avventura, e a tutti voi che siete ancora qui con noi! Noi siamo i The Voice of Silence!”

Urla e applausi incontrollati accompagnarono la dichiarazione del nome del loro nuovo loro gruppo. Apollo era in estasi. Partì quindi l’ultima canzone di quel particolarissimo concerto, mentre i titoli di coda scorrevano su una serata più unica che rara.

[+] Spoiler
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Il volume era alle stelle, e Mary e N poterono udire chiaramente la canzone mentre navigavano in direzione dell’Isola di Toroa. Non ci volle molto per incontrare le imbarcazioni che stavano arrivando dalla costa, avanzando in direzione opposta alla loro. Queste si partirono, lasciando passare la Panda Puppy, mentre i loro occupanti osservavano incuriositi i due pirati e il lumacofono. Si arrivò infine a toccare terra, mentre alle loro spalle continuava ad impazzare la festa sulla Panda Melody. Sul piazzale del porto vi era un discreto numero di persone, le quali, non avendo partecipato al concerto, erano ora scese in strada, per osservare da lontano ciò che stava accadendo. In nessuna di esse N riconobbe il viso di Fidelio, avrebbe dovuto cercarlo altrove.

- Scusate per l’estremo ritardo ma sono stato via per un po’ di giorni.
- Vi ho mossi un po’ io per fare più velocemente. Ora siete al porto, decidete liberamente come muovervi, potete anche recarvi in altre parti della città.
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #6 della Pagina da Near_10 » 17/06/2016, 19:43

<< Tranquilli ragazzi, nessun problema, capisco la vostra scelta. Anche per me è stato un piacere incontrarvi, siete eccezionali, abbiate cura di voi, tutti voi, ricordatevi quello che avete imparato oggi, due è sempre meglio che uno. Alla prossima, statemi bene... >>

Quelle furono le mie parole rivolte inizialmente a Sherry e Steen, che declinarono la mia offerta, e poi a tutti gli altri. Ero contento di avere conosciuto nuove persone, ma come tutte le storie era arrivato il momento dei saluti, sperai di rincontrarli in un futuro...

Dopo aver abbracciato Sherry, io e Mary salutammo ancora una volta per poi allontanarci dal gruppo, eravamo diretti verso la Panda Puppy della Doskoi. Anche Azrael si trovò chiamato in causa a salutare.
Durante il cammino verso l'imbarcazione salutammo amichevolmente tutto il pubblico e con un cenno della mano mi feci vedere anche da Parnassius Apollo.

Appena giunti a destinazione, vedemmo subito la barchetta designataci, era molto particolare e decorata per essere una normale navetta, era caratterizzata da una divertente polena a forma di panda. Studiammo il suo interno per vedere come funzionasse, non sembrò molto complicato, eravamo pronti a salpare per Toroa. Sorrisi a Mary.

<< Bene Mary, ci siamo, lascio a te il controllo di tutto, non vorrei causare danni... >>

Mi sedetti sul posto di fianco alla guida e adagiai delicatamente Azrael sulle mie mani. Dopo qualche attimo dalla partenza, una gran bella musica arrivò alle mie orecchie, proveniva proprio dal posto della torre-nave da cui provenivamo.

" Questa è opera di Sherry e gli altri, ne sono sicuro, vi auguro il meglio ragazzi! "

<< Ottimo modo per chiudere questa strana e divertente serata, peccato che per noi non sia ancora finita... >>

Dopo quasi metà strada incrociammo una piccola flotta diretta verso la Panda Melody, dopo esserci addentrati in essa, potemmo godere di molti occhi addosso, ma dopo qualche attimo tutte le navi ci oltrepassarono, e potemmo così proseguire il nostro viaggio senza nessun pericolo. Continuai a pensare a tutti i momenti della nostra avventura, mi resi conto che fu proprio strana come serata, quasi come vedere un drago nel cielo, fui felice delle mie scelte.

Dopo non molto tempo arrivammo finalmente a terra sul porto di Toroa, sbarcammo lasciando la Puppy lì, e ci ritrovammo nel classico spiazzale, esso era caratterizzato da molte persone che probabilmente non riuscirono ad andare al concerto sulla nave, incrociammo i loro sguardi che non si soffermarono molto su di noi, erano rivolti alle luci e ai suoni della canzone di Sherry.
Purtroppo non vidi Fidelio tra la folla, ma non fu un problema, avevo altri luoghi in cui cercare. Successivamente il mio sguardo cadde sulla mia spalla destra.

<< Ehi Az, tutto bene? Dammi un segno di vita, cosa ne pensi di tutto questo? >>

<< Mary, adesso possiamo fare quello che vogliamo, possiamo anche prenderci qualche momento di svago ma ho un'idea su dove possa essere Fidelio, se hai fame o necessiti di qualunque cosa, il tempo di arrivare e sarai ben servita. Seguimi... >>

Ero diretto al bar di Lloyd, l'ultimo posto in cui vidi Fidelio, poteva trovarsi ancora la, in caso contrario avrei potuto chiedere a Lloyd qualche informazione...
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #7 della Pagina da ErFoxi » 26/06/2016, 10:39

Off/ io ho seri problemi di tempo per postare, non mi ero accorto neanche che aveste postato, come già near è al corrente da tempo lascio per un po il gdr per i motivi citati sopra.. visto che siamo alla conclusione e per non causare altri rallentamenti questo sarà il mio ultimo post nella missione, grazie a tutti per la divertentissima missione ^^ /off


Eravamo riusciti a prendere la barca e andarsene da li, finalmente era dinita veramente, probabilmente la prossima volta che avremmo incontrato quel caporale non ci avrebbe lasciato andare cosi facilmente.

Una volta giunti alla costa N mi disse della sua idea per trovare fidelio, nonostante fosse un ottima idea era arrivato per me il momento di separarmi dal mio compagno di avventura, cosi declinai gentilmente la sua offerta.

<< Io devo proprio lasciarvi, vi ringrazio per l' avventura che ho vissuto, non so se starei qui se non fosse per te, e devo ringraziare anche te azarel , non mi era mai capitato di affrontare un avversario cosi formidabile, ho imparato molto da te su come utilizzare la musica e sull' importanza di essa nel cuore delle persone.. per questo vi ringrazio di cuore, ci vedremo molto presto, per il resto buona fortuna ad entrambi. >>

Detto ciò mi allontanaidal gruppo, diretta verso casa per riposare finalmente.
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #8 della Pagina da DeathBeat » 22/07/2016, 18:12

N chiese ad Azrael di dare un segno di vita, di dirgli cosa pensava di ciò che stavano per fare. Ma il lumacofono continuava a tacere, era quanto di più lontano potesse esservi dal chiacchierone che avevano conosciuto prima. A quel punto Mary decise che il suo momento di lasciare la scena era giunto e, dopo aver salutato il suo compagno d’avventure, si incamminò verso la sua prossima meta. Fu proprio allora che una voce la bloccò improvvisamente.

Azrael: “G-grazie…”

Mary si fermò.

Azrael: “G-grazie di tutto...”

Mary sorrise, poi salutò il lumacofono, che poi si rivolse a N.

Azrael: “S-sì… voglio incontrarlo… v-voglio incontrare Fidelio…”

Disse al pirata, con voce provata e rotta dall’emozione. Non sembrava proprio lo stesso essere malvagio che fino a poco prima minacciava di compiere le più terribili azioni.

N lo condusse lungo le vie della città, in direzione del bar di Lloyd, luogo in cui credeva si trovasse Fidelio. Camminò per le strette viuzze labirintiche della parte più vecchia della città di Toroa, stradine umide e illuminate da qualche timida lampada, praticamente deserte quella sera. Giunsero finalmente al luogo agognato.

La porta del locale era aperta, e da essa veniva fuori una luce e una fievole musica. N vi entrò senza esitare.

Al bancone vi era il barista, che stava pulendo un bicchiere con un panno bianco, alle sue spalle una collezione immensa di alcolici riempiva le innumerevoli mensole sulla parete a specchio, e di fianco a lui, su un grammofono d’altri tempi girava un disco di musica blues.

Lloyd: “Buonasera e benvenuto signor N, è un piacere rivederla.”

Disse con compostezza il flemmatico Lloyd, senza scomporsi e senza smettere di pulire il bicchiere.

Lloyd: “E buonasera anche a lei.”

Disse ad Azrael, salutandolo. Nella stanza vi erano una serie di tavoli tondi ornati da eleganti tovaglie di seta rossa, ognuno contornato da quattro sedie, tutti inutilizzati, e un tavolo da biliardo. A N sembrò che non fosse cambiato nulla da quella mattina. L’unico cliente presente nel locale era seduto proprio al bancone, vicino al barista, e stava trangugiando avidamente del Bourbon direttamente dalla bottiglia, quasi fosse acqua fresca. Nel farlo teneva alzato il mignolo della mano, gesto che parve subito familiare a N. L’uomo, che in quel momento era di spalle, d’un tratto parlò, rivolgendosi a coloro che erano appena entrati.

???: “Vi stavo aspettando.”

Disse, senza voltarsi.

???: “In verità no, ahahah…” - prese un nuovo sorso - “Non credevo che sareste davvero venuti qui dopo tutto quello che è successo, ma dentro di me un po’ ci speravo…”

Aggiunse, voltandosi finalmente verso di loro. Era un uomo di mezza età con dei grossi baffi e una lunga, fina barba che a momenti toccava il pavimento, vestito elegantemente con abiti che ricordavano quelli d’un direttore d’orchestra. N lo riconobbe subito, era Fidelio. Il suo viso era soddisfatto, seppur solcato da una vena di malinconia.

Fidelio: “Ci speravo, ma allo stesso tempo temevo questo incontro. Però è meglio che si andata così, con l’età che ho sarebbe anche ora che iniziassi a prendermi le dovute responsabilità.”

Ancora un altro sorso, che prosciugò completamente la bottiglia di liquore.

Fidelio: “N, vedo che sei ancora tutto intero, lo sapevo che eri un tipo tosto, io non sbaglio mai, ahahah!”

Sghignazzò, abbracciandolo calorosamente.

Fidelio: “Sono felice che tu ce l’abbia fatta, spero che sia stata una bella avventura.”

Poi volse lo sguardo verso Azrael. Sorrise, ma esitò per qualche secondo prima di dire qualcosa.

Fidelio: “Io… ti vedo bene… ehrm… ho tante cose da raccontarti… immagino che anche tu ne abbia tante… ecco... ehm... ma se non vuoi possiamo non parlarne se preferisci…”

Disse, titubando tantissimo. Poi sbuffò.

Fidelio: “Accidenti, sono una frana. Non so nemmeno cosa dire al mio allievo che non vedo da una vita. Eppure le prove erano andate be-”

Azrael: “Mi dispiace.”

Fidelio: “Cosa?”

Azrael: “Mi dispiace maestro…”


Disse il lumacofono, con le lacrime agli occhi.

Azrael: “Mi dispiace…”

Gli occhi di Fidelio si fecero altrettanto lucidi.

Fidelio: “Non dire così, non dirlo. Sono io che ho fallito su tutta la linea, sono stato un pessimo maestro. Non so cosa ne sarebbe di noi ora, se non ci fosse stata lei a sopperire alla mia incapacità…”

Abbassarono lo sguardo.

Fidelio: “Su, andiamo a parlare in un posto più adatto.”

Disse, alzandosi.

Fidelio: “Lloyd, stanza Torrance.”

Lloyd: “Certo signore, apro subito.”


Rispose il barista, col suo solito fare eccessivamente composto.

Fidelio: “Su, seguimi N, unisciti a noi.”

Lo invitò Fidelio, mentre Lloyd lasciava il bancone per accompagnare i signori verso il piano superiore. Tirò quindi fuori dal taschino una chiave dorata, aprendo una delle porte del corridoio del primo piano. La stanza si presentò molto piccola, ma pulita e ordinata. Tuttavia l’interno di quella stanza non era che una tappa di passaggio, Fidelio infatti si fece subito strada tra delle grosse tende, che rivelarono una porta scorrevole in vetro, che l’uomo aprì, uscendo verso un enorme balcone, che si affacciava direttamente sul mare. Su di esso vi erano delle sedie sdraio in vimini, un tavolinetto e addirittura in pianoforte a coda. Affacciandosi dalla ringhiera si vedevano in basso delle palme, alcune delle quali alte quanto esso, e più avanti gli scogli. Sullo sfondo troneggiava la Panda Melody, ancora illuminata a festa e piena di persone. Il panorama era di certo suggestivo.

Fidelio: “Prego, sedetevi, e ordinate quello che volete, offro io.”

Disse il musicista, indicando il barista che se ne stava lì fermo in attesa. Poi si lasciò andare a un verso di soddisfazione.

Fidelio: “Aaaah! Il vento della sera, le onde del mare, le ultime note di una festa che si avvia al termine. Non potrebbe esserci un sottofondo migliore, ora sì che la riconosco, quest'isola ha una voce bellissima! Ahaha!"

Disse, allargando le braccia. Poi si sedette, soddisfatto.

Fidelio: "Qui potremmo parlare di tutto quello che vorremo.”


- Grazie per aver partecipato ErFoxi, ti darò la tua ricompensa insieme a quella di Near.
- Near, tu sei libero di fare quattro chiacchiere con Fidelio e Azrael se lo vuoi. Se hai qualche questione da chiarire questo è il momento giusto.
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #9 della Pagina da Near_10 » 25/07/2016, 11:29

Mary decise di lasciare la compagnia, scelta molto comprensibile visto i nostri precedenti, e chissà quanto ancora tempo ci vorrà per trovare Fidelio e mettere al sicuro Az, essere stanchi mi sembra più che ovvio.
Comunque mi dispiaceva lasciare un compagno, in tutti i casi, avevamo superato molti guai insieme, però fu giunta l'ora di salutarsi, tipico dei viaggiatori.

<< Allora arrivederci Mary, è stato un piacere, spero vivamente di rincontrarti in mare, grazie di tutto e buon ritorno! >>

Anche il lumacofono ringraziò Mary a dovere, finalmente aprì bocca. Poco dopo Mary scomparve dalla nostra vista.

<< Bene amico, siamo rimasti solo io e te. >>

Azrael mi rivolse la parola successivamente, espresse le sue volontà di incontrare Fidelio, era ora che mi dicesse qualcosa. Partimmo subito alla sua ricerca.
Ovviamente l'unico luogo che mi balenò in testa era la locanda di Lloyd, così ci inoltrammo nella notturna e deserta Toroa fino ad arrivare sul posto, non ci mettemmo molto, durante il tragitto osservai felicemente le stradine della città.

Arrivati sulla soglia vidi la porta aperta, non ci pensai due volte ad entrare, il mio sguardò si concentrò su un uomo al di là del bancone, intento a pulire un bicchiere con un panno bianco.

<< Buonasera anche a te Lloyd, anche io sono felice di rivederti >>

Si trattava del barista Lloyd, sempre con il suo solito fare composto, egli salutò anche Azrael sulla mia spalla, che lo conoscesse?
Intanto vidi un altro uomo sul bancone, l'unico cliente, se ne stava tutto solo a scolarsi una bottiglia di liquore, era rivolto di spalle, anche se riconobbi fin da subito la sua identità.
L'uomo seduto al bancone era Fidelio, con il suo solito atteggiamento iniziò a parlare, poco dopo si voltò e mi rivolse la parola.

<< Brutto vecchiaccio, non sai quanti guai abbiamo dovuto superare, potevi avvisarmi che avrei avuto a che fare con un essere soprannaturale. Comunque sono contento di rivederti, e credo di averti portato qualcosa di importante... >>

Fidelio mi abbracciò e sorrise calorosamente, poco dopo si focalizzò su Azrael, rimanendo sempre sorridente ma con qualcosa di diverso, non riusciva a trovare le parole giuste per rivolgersi al lumacofono, così fu prima quest'ultimo a proferire.
Az, con le lacrime agli occhi, si scusò immediatamente con il vecchio più volte, gli occhi di quest'ultimo divennero lucidi e tutt'e due abbassarono lo sguardo. Fidelio decise di andare a parlare da un'altra parte, chiedendo a Lloyd di una particolare stanza. Così, ci dirigemmo tutti e tre in quella sala.

Giunti in una stanza al primo piano, la quale celava un passaggio segreto coperto da tende, Fidelio si fece avanti e svelò il trucco, conducendoci in un bellissimo balcone direttamente sul mare, la vista era magnifica, e si poteva notare molto bene la Panda Melody e le molte luci sottostanti.

<< Ecco quella nave, lo scenario principale di questa giornata, e quelle luci splendenti devono essere collegate al concerto di Sherry e degli altri, spero si stiano divertendo, hai ragione Fidelio, quest'isola ha proprio una bella voce. >>

Sorrisi e mi sedetti con gli altri al tavolino.

<< Bene Lloyd, stupiscimi portando tutta la carne che possiedi, e anche qualcosa da bere, ma evita gli alcolici per favore, non mi fanno impazzire, ho bisogno di recuperare un bel po' di forze, voglio una cenetta degna di un drago. >>

Feci l'occhiolino al barista e mi rivolsi agli altri presenti.

<< Allora ragazzi, ora che vi siete ricongiunti, che ne dite di spiegarmi la storia fin dall'inizio? Non tralasciate dettagli, ho molto tempo a disposizione... >>
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #10 della Pagina da DeathBeat » 29/07/2016, 10:19

N fece la sua ordinazione, alla quale Lloyd rispose con la solita calma.

Lloyd: “Certo, una cena degna d’un drago. Lasci fare a me, signore.”

Azrael: “Per me dell’acqua, grazie.”


Disse invece il lumacofono.

Lloyd: “Bene. Per lei invece…”

Aggiunse, rivolgendosi a Fidelio.

Lloyd: “Bourbon gran riserva invecchiato dodici anni.”

Tirò fuori da una manica una bottiglia piena di whiskey, con un trucco degno del migliore degli illusionisti.

Fidelio: “Perdinci, tu sì che mi conosci, Lloyd!”

Replicò Fidelio, accettando di buon grado la preziosa bottiglia, che il barman gli stappò immediatamente, prima di lasciare la stanza. A quel punto il musicista rispose a N.

Fidelio: “Scusami se non ti ho informato prima di ciò che ti avrebbe aspettato. E’ solo che… non so, non sarebbe servito poi a molto raccontare tutto subito, anzi, probabilmente sarebbe stato anche peggio. Avresti davvero creduto a un vecchio ubriacone che parla di cose come un lumacofono capace di controllare la mente delle persone? E poi non è solo quello… insomma, scoprendolo poco a poco e vivendo in prima persona il tutto è stato meglio, credimi. L’unico modo per comprendere veramente le cose è viverle. E poi è andata bene, no? Mettiamoci una pieta sopra, ahah!”

Cominciò a bere anche quella nuova bottiglia.

Fidelio: “Tra l’altro nemmeno io ero a conoscenza del quadro generale. Certo, sapevo che c’era di mezzo Azrael, ma come ti ho detto in precedenza sono venuto qui perché mi è stato chiesto da qualcun altro, per la precisione dall’unico altro allievo che io abbia mai avuto: Remisol. A quanto pare lui sapeva cosa stava per accadere. Non chiedetemi come sia possibile, ma lo sapeva.”

Guardò Azrael, il quale però non disse niente. Tornò quindi a rivolgersi a N.

Fidelio: “Quindi vuoi conoscere tutta la storia. Va bene, dopo tutto quello che hai passato immagino che meriti di sentirla.”

Disse con franchezza l’uomo.

Fidelio: “Per grandi linee sai già molto, hai di certo ascoltato la registrazione contenuta nel tone dial; oggettino interessante, vero? Comunque accontenterò la tua giusta curiosità, colmando i vuoti nella storia.”

Bevve dalla nuova bottiglia di liquore.

Fidelio: “Ti ho parlato della mia carriera, del mio grande sogno, dei miei viaggi per mare. In passato ero raramente solo, venivo sempre accompagnato da qualcuno in ogni tratto del mio peregrinare, amici cari, persone a cui devo tantissimo. Molti di loro non ci sono più, se ne sono andati via anzitempo, strappati alla vita nel fiore degli anni. E’ proprio vero, i migliori di noi sono sempre i primi ad andarsene. Sarà pure una frase fatta, ma è così. Quelli che stanno sempre in prima linea e non hanno paura di lottare per ciò in cui credono vanno via, e i codardi menefreghisti che preferiscono starsene a bere in un bar restano a ingrassare e a invecchiare.”

Sentenziò amaramente, rigirando nella mano la bottiglia di Bourbon e fissando il liquido contenuto al suo interno ondeggiare.

Fidelio: “Una di queste persone, peregrina come me, una volta mi disse di essere partita perché il mare una mattina la chiamò e le disse di levare l’ancora. A me era accaduto qualcosa di molto simile. Un giorno sentii una voce venire dall’oceano, una voce che non si esprimeva a parole, ma con una musica, un bellissimo canto di sirena che mi attirava a sé, invitandomi verso l’irraggiungibile limitare dell’orizzonte. Dopo di allora mi accadde di sentire altre volte la natura parlarmi attraverso una qualche melodia, ma nonostante ciò non udii più quella specifica voce per tanti anni – o in generale altre voci dalla parvenza umana - tuttavia la sua arcana grazia rimase impressa nella mia mente come un marchio indelebile. Potrai immaginare il fremito che mi salì lungo il petto quando finalmente l’ascoltai di nuovo, anni dopo, stavolta però provenire dalla bocca di una persona in carne ed ossa. Non ne dubitai nemmeno per un secondo, era la stessa voce, era la stessa canzone. Sembrava che il destino volesse portarmi proprio a quell’incontro. Quella medesima persona mi raccontò poi una storia, la storia della voce del silenzio…”

A quel punto cominciò a narrare a N la leggenda dei due gemelli, di cui il pirata aveva già letto nei fogli che aveva trovato sparpagliati sulla torre. Sembrava che Fidelio non fosse a conoscenza del fatto che N già sapeva gran parte di quella storia. Comunque il vecchio musicista vi aggiunse anche il triste finale, che il pirata non aveva ancora scoperto.

Fidelio: “Fu proprio in seguito a quell’evento che capii cosa volevo davvero fare, e quale sarebbe stato l’obbiettivo al quale avrei dedicato la mia vita. Il nome di quella persona era… Lorenza Da Monte. Proprio come me era una persona che in passato calcò i palcoscenici più importanti del mondo, ma come cantante. A quel primo incontro ne seguirono altri, su altre isole, nonostante l’alta frequenza con cui avvenivano del tutto casuali, o almeno a me sembrava così, dato che raramente informavo gli altri dei miei spostamenti. Qualcuno potrebbe vederla come un’altra spinta del destino, che voleva farci incontrare a tutti i costi. Io non avevo nulla di cui lamentarmi, tra tutte le persone era comunque quella che mi faceva più piacere incontrare. Tra di noi finì col nascere un forte legame, suggellato dal sodalizio artistico che ne seguì: lei divenne la librettista e cantante per le mie opere liriche, io il suo compositore. Seguì un periodo per me pieno di ispirazione e di soddisfazioni, di certo il più produttivo della mia carriera, incredibile a cosa possa portare per un’artista l’incontro con un’anima affine. Poi le cose cambiarono di nuovo quando, durante un viaggio sull’isola di Little Garden, trovai due lumacofoni dalle capacità uniche. Erano Azrael e Remisol, e io e Lorenza divenimmo i loro maestri.”

Continuò quindi nel raccontare ciò che accadde durante il periodo che seguì, gli insegnamenti, la crescita dei due lumacofoni, i suoi viaggi, le sue opere, fino a giungere alla terribile tragedia avvenuta sull’isola di Emerald Cross, con la separazione del gruppo, e la perdita della donna a loro tanto cara.

OFF: Praticamente il tuo pg viene a conoscenza di tutto ciò che accade nel flashback che ho narrato durante lo scontro con Azrael


N probabilmente aveva già sentito parlare della guerra di Emerald Cross, che per molti anni aveva fatto il giro di tutti i giornali del mondo. Per quanto ne sapeva il pirata, il conflitto si era poi concluso con l'annientamento di tutte le fazioni in gioco, e con la distruzione totale dell'isola.

La rievocazione di quel brutto ricordo fece cadere Azrael e Fidelio in un certo sconforto.

Fidelio: “Quello fu un brutto colpo per tutti noi… di certo per me fu più che una tragedia. Lei era una persona che dava tutta sé stessa per gli altri, che si era battuta così tanto per rendere questo mondo un posto migliore. Aveva rinunciato a grandi opportunità pur di fare ciò che la rendeva felice, e di stare con quelli che la amavano.”

Azrael pareva molto triste nel sentire quelle parole.

Fidelio: “Di persone così non se ne incontrano facilmente. Per me era un appiglio, un sostegno, una fonte di motivazione.”

Azrael: “Ahaha…”


Ridacchiò il lumacofono, ma non con malizia, bensì con amarezza e una certa malinconia, gesto che sorprese il suo maestro.

Azrael: “E’ strano, ma una volta le ho sentito dire queste esatte parole, ma riferite a te, maestro.”

Fidelio lo guardò con uno sguardo indescrivibile.

Azrael: “Disse di quanto si sentisse debole e inadeguata, e quanto la tua vicinanza l’aiutasse ad andare avanti. In fondo anche coloro che sembrano più forti e determinati, in verità dentro sono morsi dal dubbio e dall’insicurezza. Eppure lei sapeva che, in quanto essere umano, la sua forza risiedeva non nel negare le sue debolezze, ma nell’accettazione dei suoi molti limiti, che era in grado di trasformare nella sua stessa forza. Pertanto non si affliggeva e non si arrendeva mai, ma continuava a dare del suo meglio agli altri, e a cercare quanto di meglio gli altri potessero concederle.”

Fidelio: “Azrael…”

Azrael: “Noi la rendavamo felice, eravamo tutti molto importanti per lei, per quanto vedessimo solo quanto lei lo fosse per noi.”


Era davvero strano per N sentirli parlare tra di loro, considerando che il loro timbro vocale era identico. Se non li avesse guardati direttamente sarebbe stato impossibile per lui capire chi diceva cosa, e chi dei due stava prendendo quale parte nella discussione. Situazione strana, dietro la quale qualche filosofo avrebbe di certo scovato un qualche contorto significato allegorico.

Fidelio: “Credo che tu abbia ragione. Probabilmente è proprio questo l’esempio più importante che ci ha dato. Non lasciarci ingoiare dal baratro dello sconforto, di fronte ai nostri limiti.”

Azrael: “No, non sono io che ho ragione… chi predica bene ma poi razzola male non ha mai ragione nel parlare, nemmeno quando dice cose obbiettivamente giuste. Per quanto io comprenda ciò che lei voleva, non riesco proprio ad agire in tal senso… è così difficile…”


Evidentemente le remore e i dubbi nell’animo del combattuto Azrael erano ancora più vivi che mai. Tuttavia il lumacofono, a differenza di quanto aveva fatto precedentemente in quella serata, si stava mostrando ragionevole e aperto al dialogo.

Quel momento fu interrotto dal ritorno del barista, il quale recava con sé un enorme vassoio coperchiato, che poggiò celermente sul tavolo. Quando lo ebbe di fronte, N si rese conto che il coperchio era in realtà l’elmo di un’armatura medievale, al cui interno sembrava trovarsi della carne cruda.

Lloyd: “Et voilà, signore, una cena degna d’un drago. Stando al De Natura Bestiarum di Apollonio Sanzio in passato il cibo preferito dai draghi era la carne dei cavalieri che andavano ad affrontarli in cerca di gloria, i quali finivano in genere abbrustoliti vivi dal soffio di fuoco del mostro, il quale poi ne consumava le carni ben cotte all’interno dell’armatura che agiva da marmitta su misura. Non potendo servire carne umana – per quanto mi risulti è ancora fuorilegge su quest’isola – ho optato per dieci succulente bistecche di re del mare, mi auguro che non le dispiaccia come surrogato. Per il resto ho cercato di riprodurre nel modo più fedele possibile l’esperienza reale. Vede, il grasso di questa specie di re del mare ha la particolarità di essere estremamente infiammabile, nonché omogeneamente distribuito all’interno del muscolo; pertanto, se lo si espone a una fiamma diretta, esso brucia intensamente per cinque secondi, cuocendo al punto giusto e uniformemente la carne in men che non si dica, ammesso che questa sia tagliata nel modo corretto e che arrivi la giusta quantità di fuoco, che è proprio quella che passa attraverso le feritoie della visiera di questo elmo modificato ad hoc. Tutto quello che devo fare è bere un po’ di brandy da cucina e poi…”

Sorseggiò del liquore da un calice, poi accese un fiammifero, se lo pose davanti alla bocca, e sputò fuori tutto il liquido, che immediatamente prese fuoco, andando a finire proprio nei buchi dell’elmo. In effetti sembrava un po’ di essere davanti a un drago che sputa fuoco contro la testa di un cavaliere. Passarono pochi secondi, e di colpo la visiera dell’elmo si aprì da sola (probabilmente per via di qualche effetto di dilatazione e alterazione del metallo dovuta all’alta temperatura) e da esso scivolarono fuori le dieci bistecche cotte a puntino, che si distribuirono in maniera ordinata sul piattone.

Lloyd: “Bon appétit.”

Fidelio non poté trattenersi dall’applaudire.

Fidelio: “Fantastico, gli anni passano ma tu sei sempre il migliore, Lloyd!”

Lloyd: “Lei mi lusinga, signore.”


Rispose l’uomo inchinandosi per poi defilarsi, non prima di aver riposto sul tavolo una bottiglia d’acqua per Azrael, una bottiglia di succo di mirtillo rosso per N, e due bicchieri. Dopodiché permase ancora per un po’ sul balcone, nel caso qualcuno avesse avuto bisogno di lui.
N aveva davanti un bel piattone di carne da divorare. Le bistecche erano ben cotte, e ricoperte da un sottile strato di grasso residuo disciolto, il quale evitava che risultassero troppo secche e conferiva loro un aspetto ancora più succulento.

OFF: Mangiando recuperi tutti i PV e i PT.


Mentre N cenava, l’allievo e il maestro ricominciarono a discutere, parlando di ciò che era loro accaduto dopo l’infausto evento che li aveva separati, nel tempo in cui ognuno di loro aveva vissuto per conto suo. Quello era ovviamente l’argomento che stuzzicava di più la curiosità di ognuno dei due, argomento che fu affrontato però con una certa reticenza, specialmente da parte di Azrael. Fidelio intuiva benissimo che per il suo allievo non doveva essere bello parlare di quei lunghi giorni passati avvelenato dal dolore e dall’odio, pianificando la sua vendetta sull’umanità, pertanto non fece troppe domande, assumendo un comprensivo atteggiamento paternale. Da parte sua, il maestro si profuse in una più ampia descrizione degli eventi che avevano caratterizzato la porzione più recente della sua, tuttavia anche il suo racconto appariva alquanto lacunoso e frammentato, come se non avesse voglia di raccontare proprio tutto.

A quanto pare Azrael era riuscito a sopravvivere all’incidente sull’isola di Emerald Cross per pura fortuna, risvegliandosi tra le macerie della capitale, mentre la guerra aveva ricominciato ad impazzare tutt’intorno. Dopo aver passato diverso tempo su quella terra maledetta, in mezzo agli uomini che si scannavano tra di loro con violenza sempre maggiore, era riuscito infine a imbarcarsi fortunosamente su di una nave in partenza da lì, per poi soggiornare su diverse isole del rotta maggiore per periodi più o meno lunghi, prima di arrivare a Toroa. Evitò però di scendere nei dettagli di ciò che aveva visto o fatto in tale periodo, limitandosi a una semplice elencazione delle sue tappe.

Anche Fidelio fu alquanto omertoso riguardo al periodo immediatamente successivo alla tragedia di Emerald Cross, ma per contro si profuse molto nella narrazione di eventi e aneddoti riguardanti la successiva parte della sua vita, caratterizzata dalla ripresa dei suoi viaggi per mare, volti a visitare nuove isole mai viste prima. Raccontò molti eventi esilaranti riguardanti personaggi bizzarri che aveva incontrato e descrisse coloritamente i luoghi particolari che aveva visto, oltre che le situazioni assurde nelle quali si era cacciato a causa della sua sbadataggine, a volte anche rischiando di rimetterci le penne. Quel vecchio musicista era sicuramente un tipo interessante da frequentare e avrebbe rappresentato un ottimo compagno di viaggio per chiunque, nonostante ciò nei suoi racconti non accennò mai a qualcuno che lo seguisse nel suo peregrinare nei mari. A quanto pare viaggiava da solo. Inoltre non parlò mai di visite a familiari, amici o a persone o luoghi già conosciuti, ma solo di visite a isole e persone nuove o mai viste prima. Sembrava quasi che dopo la tragedia avesse deciso di continuare la sua vita in incognito, che desiderasse che il mondo si dimenticasse della sua esistenza, proprio di lui che un tempo era stato un musicista di enorme fama, e che di certo non avrebbe trovato problemi nel riacquistarla, se solo avesse voluto.

Azrael: “E Remisol… cosa ne è stato di lui di preciso?”

Chiese d’un tratto il lumacofono, riuscendo infine a porre una domanda che probabilmente si stava sforzando di fare da un po’.

Fidelio: “Tuo fratello? Oh, lui sta bene. Nonostante tutto è riuscito a rialzarsi e a ricominciare a inseguire il suo sogno con più fervore che mai. Lo rincontrai non troppo tempo fa su una certa isola, puoi immaginare con quale sorpresa. Mi è apparso cambiato, più maturo, più consapevole di come gira il mondo, tuttavia conservava ancora quella scintilla di passione che ha sempre avuto. Da allora non l’ho più visto di persona, lui è partito per un lungo viaggio. Pensa un po’, si è unito a una ciurma di filibustieri come musicista, ci credi? E’ diventato un pirata!”

Azrael: “lui un pirata?”

Fidelio: “Proprio così! Non ci credevo nemmeno io quando l’ho saputo. Chissà cosa gli passa per la testa. Dovresti vedere i suoi compagni, dei tipi decisamente fuori dall’ordinario, non so se sono più strambi o più sciroccati, ahah! Dico in senso buono, si capisce… comunque Remisol sembra trovarsi molto bene con loro.”


Azrael sorrise.

Azrael “Sono felice per lui.”

Fidelio fissò l’orizzonte.

Fidelio: “Tuttavia si è fatto anche altri amici, semplicemente grazie alla forza della sua musica. Tu sapevi che quei musicisti che stavi controllando erano entrati in contatto con lui, vero?”

Azrael abbassò lo sguardo.

Azrael: “Sì, lo sapevo. E’ proprio per quello che li ho scelti. Probabilmente dentro di me ero invidioso… no, sono invidioso di loro, di lui, invidioso della loro amicizia che supera le barriere spaziali. Ai miei occhi erano tutte persone che come me avevano affrontato il baratro, ma che ne erano uscite più forti di prima, anche grazie al supporto dell’arte di Remisol. Per me era l’esame migliore che potesse esservi per i miei poteri: Se la mia voce fosse riuscita a piegare persino loro, così forti e determinati, allora sarebbe riuscita a piegare chiunque. Ma non solo. Sarebbe anche stata una prova della superiorità dei miei metodi e dei miei principi su quelli di mio fratello, colui che a differenza di me ha sempre creduto nella possibilità di instaurare un dialogo con gli esseri umani.”

Fidelio: “Capisco. Però non sei riuscito ad oscurare completamente la loro ragione. O forse non hai voluto…”


Azrael non rispose.

Fidelio: “Nonostante Remisol non sia mai stato qui di persona, per tutto il tempo che ho passato a Toroa ho sentito la sua presenza aleggiare nell’aria, e la sento anche adesso. Tu hai avuto la stessa sensazione, vero? Ne sono certo. La sua enorme influenza sugli eventi di questa notte è innegabile, e penso proprio che le cose siano andate come sperava lui. Lui voleva salvarti, ha fatto tutto per te.”

Azrael: “Già. Spero di poterlo incontrare di nuovo un giorno…”


Concluse a riguardo.

Fidelio: “Bè, chi è libero può fare ogni cosa.”

Azrael rispose guardando prima il suo maestro, poi N, con uno sguardo assai combattuto.

Azrael: “Al momento il mio futuro è ancora avvolto nella nebbia. N, maestro, sarò franco con voi… l’invidia e l’odio che mi portavo dentro sono ancora vive e presenti in me. Cose covate per così tanto tempo non possono svanire in una serata. Di certo tornerò a riflettere sulle mie scelte, arricchito dall’esperienza di quest'oggi, ma non so quale sarà la mia conclusione né le azioni che ne conseguiranno. Potrei tornare a fare cose che voi non condividerete. Pensate davvero che io meriti una seconda possibilità?”

Chiese, rivolto sia a N che a Fidelio.

- A te.
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Re: La Voce del Silenzio

Messaggio #11 della Pagina da Near_10 » 01/08/2016, 17:22

Anche Fidelio e Az chiesero a Lloyd di portare qualcosa, e subito dopo aver sentito le mie parole Fidelio cominciò con la sua storia. Iniziò a descrivere la sua personalità anni addietro e la sua voglia di avventurarsi in giro per il mondo alla scoperta di nuove melodie da catalogare, fu sempre in compagnia di qualcuno durante i suoi viaggi, evidentemente non ebbe molta voglia di contare solo sulle proprie capacità, si tratta di un pensiero comune.
Non mantenne i contatti con tutti i suoi compagni, alcuni sparirono per sempre, altri rimasero in cattivi rapporti con lui, ma Fidelio continuava a viaggiare e a diventare sempre più famoso.

Disse che durante la sua carriera venne attratto da una particolare melodia, fu veramente colpito da essa, come se si trattasse di un canto di sirena, ma purtroppo non riuscì a coglierne la fonte e non la sentì più per molto tempo.
Dopo tanti anni la sua attenzione venne di nuovo presa da quella melodia, questa volta però il vecchio riuscì ad avvicinarsi e a studiarla. Il magnifica suono proveniva da una certa ragazza che in passato, proprio come Fidelio, ebbe avuto una grande esperienza musicale, fu quella stessa ragazza a esporre all'uomo della Voce del Silenzio. Da quel giorno Fidelio e la ragazza di nome Lorenza iniziarono a peregrinare insieme formando un duo musicale eccezionale.

Un giorno il loro peregrinaggio li condusse in una fantomatica isola di nome Little Garden, in questo posto incontrarono due lumacofoni dalle doti particolar: Remisol e Azrael.

" Little Garden... Prima o poi dovrò visitarla. "

<< Continua pure Fidelio, sveliamo tutti i misteri. >>

Mi rivolsi al vecchio, muovendo all'impazzata la gamba destra aspettando Lloyd e i suoi piatti, effettivamente la mia attenzione sulla storia era disturbata dalla fame.

Il vecchio continuò a raccontare, mi parlò della crescita dei lumacofoni, dei loro poteri, delle loro personalità, di come scelsero i loro nomi e perfino dei sentimenti che legavano quei due esseri a lui e Lorenza, quei quattro insieme cominciarono a fare faville nel mondo della musica e furono protagonisti di numerosi concerti.

Purtroppo la storia proseguì in un lato oscuro, Fidelio arrivò a raccontare del loro ultimo concerto sull'isola di Emerald Cross, ovviamente non fu la prima volta che sentì quel nome, mi ricordai di una certa isola annichilita dalla guerra, quello fu lo scenario dell'ultimo concerto.
Le successive parole dell'uomo furono pesanti in tutti i sensi, raccontò degli improvvisi cambi di comportamento di Azrael, della disgrazia che accadde a quell'ultimo concerto di Emerald Cross e delle numerose vittime che ci furono, tra cui la stessa Lorenza.
Azrael e Fidelio arrivati a quel punto della storia abbassarono gli occhi e iniziarono a parlare tra di loro di quella persona, non potei che capire i loro stati d'animo.

<< Mi dispiace... Supponevo che Az avesse subito un trauma grande ma... Mi dispiace >>

Mi confessai ai due, i quali continuavano a parlare tra loro con lo stesso timbro di voce, il che fu per me una cosa impossibile da sostenere senza la vista, anche perchè la mia attenzione andava e veniva a causa della mia fame. Avevo l'acquolina in bocca, stavo pensando a quello che avrebbe portato Lloyd e ai gusti dei piatti... La mia mente era completamente su un altro pianeta.

Il rumore della porta interruppe la conversazione tra i due, Lloyd fece la sua comparsa nella stanza con un grande vassoio in mano. Dentro ad esso potei vedere un oggetto alquanto metallico, mi sembrava fosse un elmo medievale, fui confuso.
Il barista lo poggio davanti a me insieme ad un succo di qualcosa, successivamente iniziò a descrivere il piatto, parlò di draghi e cavalieri e della peculiarità di quella carne di Re del mare di essere infiammabile, non riuscì a capire dove volesse andare a parare, però i suoi metodi e la sua eleganza erano perfetti come al solito.

Ad un certo punto sorseggiò del liquore, si portò alla bocca un fiammifero acceso, e poi vi sputò sopra il liquido provocando una vera e proprio vampata sull'elmo.
La mia mente sobbalzò alla visione davanti ai miei occhi, potei percepire il maestoso fuoco a pochi centimetri, Lloyd stava... stava sputando fuoco dalla bocca sul piatto, penso che iniziai a lacrimare.
A causa del fuoco la visiera dell'elmo si apri' e sul piatto si disposero perfettamente dieci bistecche di Re del mare, iniziai a sbavare lacrimando.

<< Magnifico Lloyd, veramente commovente... Grazie mille!!! >>

Iniziai a divorare il mio piatto, la carne era davvero gustosa, le mie papille erano davvero contente, intanto Az e Fidelio continuarono a parlare sui loro movimenti dopo la tragedia e delle loro passate avventure prima di incontrarsi qui, passorono un po' di tempo a discutere.
Successivamente Azrael chiese di Remisol, probabilmente si tenne dentro questa domanda da molto, cosi' la discussione passò su Remisol e venne fuori che si imbarcò come musicista su una nave pirata.

" Un.. Pirata? "

<< Un Pirata? Ahahahahah voi siete proprio degli esseri particolari. >>

Azrael fu contento di aver saputo della storia del fratello, in fondo si era fatta dei nuovi amici. Il lumacofono Az si stava comportando in maniera diversa rispetto a molto prima, aveva un atteggiamento aperto ed era pronto a discutere con calma, Fidelio sorrise.
Dopo il lumacofono ci rivolse una domanda. Io ebbi appena finito il mio pasto delizioso, non lasciai nemmeno un pezzettino di carne, non mi sembrò giusto nei confronti di Lloyd lasciare qualcosina la dentro.

<< Non ti avrei portato qui se non lo pensassi Az, segui tuo fratello, sii libero e scegli la strada che più preferisci, nessuno ti dirà qualcosa, con le tue qualità non avresti problemi a condurre una bella vita. Se ti comporti da persona cauta si può sempre scendere a compromessi, hai visto poco prima, quei Marines e la gente ci hanno lasciato andare, nonostante sapessero la mia identità. Nel caso dovessi ritornare a distruggere isole stai pur certo che ti troverò e ti riaprirò gli occhi. >>

Mi stavo dondolando sulla sedia a pancia piena, gustandomi la meravigliosa serata.
Ultima modifica di Near_10 il 01/08/2016, 17:30, modificato 1 volta in totale.
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