Messaggio #2 della Pagina da Jagger » 12/12/2014, 14:08
*Avevano viaggiato per molte leghe e molti giorni attraversando il paese del Fuoco. Un viaggio meno lungo, in linea d'aria, da Ame a Uzu, rispetto a quello di molti altri loro compagni. Ma probabilmente ben più pericoloso. Attraversare il paese del Fuoco era un'impresa ardua, anche per loro due.
Era incredibile quanto due ninja di Akatsuki potevano muoversi silenziosi e nascosti da ogni sguardo, ma il luogo non era da sottovalutare.
Dovettero passare a nord senza frequentare le strade più battute, attraverso le foreste, e non troppo vicino a Konoha o alle grandi città come Tanzaku.
Avrebbero fatto prima a passare a sud, ma lì vi era la grande prigione e probabilmente era una via fin troppo sorvegliata. Dovettero anche evitare, per lo stesso motivo, di passare troppo vicino i confini, così presero una strada a nord, raggiungendo la città abbandonata poi passando a metà tra il tempio del fuoco e la Valle della Fine e poi verso est, infine verso sud e il paese del Vortice.
Anche qui, dovettero costeggiare il confine sud per evitare di passare troppo vicino a Uzugakure, non c'era molta sorveglianza e gli uomini di Uzu erano poco svegli. Il villaggio era quasi stato raso al suolo durante l'ultima guerra e definire le forze del Vortice esigue era adesso un Ossimoro.
Ecco perché i Taigun si erano stabiliti lì e potevano continuare le loro scorribande nell'est del paese.
Erano ormai giunti nella Pianura di Mita, dove si trovavano le miniere sotterranee di Reito, ov'era il covo dell'Orda Taigun.
Non c'era molto da guardare là, il paesaggio era brullo e spoglio, e se vi erano animali non si sarebbero avvicinati troppo a Shu, questo era certo.
Viaggiare col monaco non era certo il meglio che si potesse sperare, ma Ku era tranquillo e sicuro delle sue forze, e dopo tanti anni Onimaru aveva imparato a controllare Yukora il Demone. La cosa aveva lati positivi, Shu non doveva mangiare, bere nè dormire. Il che significava provviste che sarebbero durate più a lungo e nessun turno di guardia per Ku durante la notte. Inoltre Shu era immune a fatica e stanchezza,poteva camminare di seguito per giorni senza mai fermarsi e portando carichi, proprio come quello che gli era stato affidato.
Di contro non era certo un gran chiacchierone, e se Ku non gli avesse rivoltò parola avrebbero mantenuto il silenzio per altri giorni.*
Shu - Sinceramente, no. Credo che la scelta di Rei sia stata lungimirante.
*Continuava a camminare, si sentiva lo sguardo di Ku addosso, era evidente che Ku si aspettasse una spiegazione per le sue affermazioni. Sospirò.*
Shu - Yonome Kazuma, il leader dei Kinoko è un membro del mio ordine monastico. La conosco bene... Diciamo che ho già sterminato una volta tutti i Cultisti del Sangue, non credo che sarebbe stato un incontro troppo amichevole.
*Tacque ancora.
Forse l'ex Kazekage ignorava la storia dei Cultisti.*
Shu - Kita appartiene ad un altro ordine. E c'è da ammettere che la sua conoscenza sulle rune, i rituali e gli antichi cimeli di Jashin sia superiore alla mia. Ad eccezione dei riti di sangue. Ma la sua conoscenza nel campo delle teorie, della teologia e della scienza di Jashin è forse superiore a quella di chiunque altro, non v'è dubbio su questo. Io ho passato la mia vita a combattere, lui a studiare. Da questo senso è stato benedetto. I membri del mio Culto sono monaci guerrieri abbiamo studiato per secoli le segrete arti del Sangue e come usarle per servire l'Oscuro Signore in battaglia. Per questo io ho il controllo dei Demoni, il grande esercito di Jashin, mentre lui comanda i Dragoni le sagge creature che hanno visto la creazione del mondo e i tempi antichi... Credo che Rei abbia capito in anticipo che non è ancora venuto per me il momento di incontrare Yonome Kazuma.
*Vide in lontananza un palo a cui erano infilzati alcuni teschi, si avvicinarono. Ai poveracci era stato preso lo scalpo. Non c'era dubbio, era opera dei Taigun, erano entrati nel loro territorio.*
Shu - Ti racconterei oltre la storia dei Cultisti del Sangue, ma immagino che tu abbia migliori programmi.